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Porta orologio – Genova – Fine 1800, inizi 1900 – Rovere scolpito, ferro battuto e olio su tavoletta.

Tempus fugit…

Particolarissimo porta orologio genovese della fine del 1800 circa, in rovere scolpito in patina (di un bellissimo colore caldo) con panorama dipinto ad olio su tavoletta della Superba e gancetto in ferro battuto su cui si appendeva l’orologio a cipolla.

Ma perché una volta esistevano oggetti simili?!

In antiquariato c’è sempre un perché delle cose: gli orologi a cipolla erano come i nostri smart watch di oggi (ok, forse con un pò meno funzioni) e il signore di un tempo (a quanto pare le signore erano considerate incapaci di leggere l’ora) arrivato in studio, poteva aver bisogno di consultarlo spesso, quindi perché non appendere il proprio orologio da tasca e renderlo da tavolo? Inoltre, considerate che gli orologi, appoggiati su una superficie fredda come poteva essere su un piano di marmo, andavano in tilt col cambio termico e bisognava ritararli…

Insomma, per pigrizia e per praticità, si inventarono i porta orologi.

Vi preghiamo di notare i dettagli del gancetto in ferro battuto e la clessidra con le ali sulla cimasa del quadretto: per l’appunto, tempus fugit.

Usura e patina, piccola mancanza cromatica sul dipinto in basso a destra, ma nessuna rottura, antichità in eccellenti condizioni.

Rattopennugo include orologio a cipolla in oro placcato non funzionante, ma che completa l’estetica di questo oggetto così particolare.

Introvabile, da collezione.

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