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Feng Shui: l’arredamento di casa per il benessere interiore

Che cos’è il Feng Shui?

Il termine Feng Shui deriva dal cinese dove “Feng” vuol dire vento e “Shui” acqua: è una disciplina che si basa sull’equilibrio degli elementi naturali, le persone e l’ambiente che li ospita.

In un certo senso, è l’arredamento visto in maniera filosofica.

Una questione di equilibrio

Secondo i dogmi stabiliti da questa antica disciplina, solo quando i 5 elementi del Feng Shui sono in sintonia – fuoco, terra, metallo, acqua e legno – la casa rispecchierà i giusti equilibri energetici.
La corretta disposizione dell’arredamento, del letto, delle luci e persino delle piante sarà il tuo obiettivo!

Tipico soprammobile in stile Feng Shui con scultura del Buddha, candela e gioco con sabbia e rastrello

Le regole base dell’arredamento Feng Shui – cosa fare:

– Scegliere un solo tipo di pavimentazione per ogni stanza;
– Piante verdi e fiorenti in tutta la casa;
– Sposta divani, letti e scrivanie in posizione frontale rispetto alla porta d’entrata;
– Riempire le pareti con immagini dai colori vivaci e rilassanti;
– Ordine assoluto, fuori e dentro i cassetti…

Cosa non fare:

– Inserire elementi d’arredo o mobili dalle linee troppo spigolose che sono considerate “respingenti”;
– Mettere specchi in camera da letto;
– Avere dispositivi tecnologici in camera da letto – per cui niente smartphone, tv, tablet, ecc…

Ok al Feng Shui, ma con moderazione

Ok, potremmo anche concordare su qualche punto (un’unica pavimentazione in ogni stanza?! Ma davvero c’era bisogno di scriverlo? Se non volete basarvi su questo dettame per il Feng Shui, fatelo solo perché è un’idea totalmente antiestetica!), ma noi non crediamo in regole troppo ferree: pensiamo che una casa sia bella quando racconta chi sono i proprietari, quando ha anche degli errori stilistici o dei mobili “così così”, ma se è carica di personalità tutto passa in secondo piano.

Non riusciamo a essere del tutto d’accordo con il “vuoto” che richiede l’arredamento Feng Shui (e la stessa Marie Kondo): le case vuote non sempre sono eleganti ed equilibrate, l’ordine può anche creare soggezione e le cose inutili spesso sono le più belle.

Scorcio di salotto che richiama lo stile Art Decò

Il 1700 contro la filosofia Feng Shui

Prendiamo la regola del rifiuto dei mobili spigolosi: con un solo dogma scritto il Feng Shui ha cancellato tutta l’Epoca Luigi XVI (seconda metà del 1700, gamba dritta e minimal, stile meraviglioso perché irreplicabile la purezza delle forme dei suoi mobili) così come la stessa osannata Art Decò.

Le regole sono generiche, l’equilibrio (in voi e in casa vostra) può essere semplicemente raggiunto circondandovi di oggetti e mobili che vi rendano felici.

E su questo, siamo sicuri che anche la cara Marie Kondo sarebbe d’accordo con noi.

Antiquariato verso Feng Shui: chi vince?

L’antiquariato è fascino che sfugge al controllo, è imperfezione (diffidate degli oggetti e mobili antichi che non abbiano il benché minimo segno d’usura) e ti scava dentro.

Sicuramente il Feng Shui è una disciplina filosofica interessante, ma può risultare a tratti inquietante.

Per arredare una casa “bene”, la prima e fondamentale regola è capire l’architettura e di cosa veramente si ha bisogno. E sembra facile rispondere, ma non lo è davvero.

Ad esempio, abbastanza deludente la regola della scrivania collocata a guardare la porta d’accesso alla camera: e se la stanza non è abbastanza profonda e quindi non consente l’applicazione di questa regola? Buttiamo giù un muro portante solo per crearci lo spazio necessario? Oppure capiamo che l’unico modo intelligente per far entrare una scrivania in quella stanza è di collocarla accostata alla parete?

Insomma: va bene il bisogno di impostazione rigida che forse fa parte dello sviluppo mentale orientale, ma davvero ci sembra che non escano fuori delle case veramente belle, se dogmatizzate dall’arredamento Feng Shui. Non in Italia almeno.

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