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Perché scegliere i tavoli allungabili antichi

I tavoli allungabili antichi sono una delle tipologie di mobilia più funzionali nel mondo dell’antiquariato: sono di facile collocazione all’interno di un arredamento già completo o non, di qualunque gusto e stile esso sia.
Ma da quando questa idea così moderna di tavolo che da piccolissimo può diventare enorme (Rattopennugo ha trattato tavoli che raggiungevano anche i 5 metri, una volta aperti) ha preso piede nelle case di tutto il mondo?

La nascita dei tavoli allungabili

Indovinate un po’? Furono ideati a Londra durante il Periodo Vittoriano che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, aveva una Scuola di ebanisteria che teneva ben presente la fruibilità dei mobili creati.

Nel corso del tempo questi tavoli “viaggiarono”: si trovano tavoli con allunghe a sfilo (di cui parleremo) persino in Svezia e tavoli allungabili con lo stesso meccanismo di apertura di quelli inglesi, addirittura in Spagna.

L’argomento è molto vasto e ogni corte d’Europa ebbe i propri tavoli allungabili, a volte addirittura ogni regione, contea o zona si distinse in una certa tipologia di ebanisteria riguardante questa particolare tipologia di mobilio.

Non bisogna credere che solo nel XXI Secolo si possa parlare di globalizzazione: un tempo le corti si condizionavano a vicenda, influenzandosi nello stile, nella moda e quindi anche nell’arredamento. 

Basti pensare che cambio di rotta nella storia del mobile è stato l’arrivo di Maria Antonietta nella Corte francese di Luigi XVI: da una teatralità sontuosa dell’arredamento, eccessiva e al limite del kitsch, la nuova Regina ragazzina, portò dall’Austria una minimalizzazione delle curve e un certo rigore, raggiungendo livelli eccelsi di eleganza intesi anche solo di proporzione.

Tipologie di tavoli allungabili antichi

Tavoli allungabili inglesi

In Inghilterra i tavoli allungabili antichi sono solitamente squadrati e si aprono girando una manovella esternaa volte custodiscono al loro interno le stesse allunghe che, tramite un principio fisico affascinante, si alzano da sole e aderiscono al piano. Altre, invece, le allunghe sono “assi” esterne che verranno collocate una volta aperto il tavolo.

tavolo allungabile antico inglese

Esempio di tavolo allungabile inglese – Epoca Regina Vittoria

Tavoli allungabili francesi

Oppure altra tipologia si creò a Bordeaux, città francese in Aquitania che tanto produsse e condizionò il gusto dei borghesi dell’800 nostri cugini transalpini. In questa città gli ebanisti idearono un tavolo allungabile di gusto più leggero di quello inglese, il quale possiede gambe fortemente tornite e massicce: qua si pensò a una gambetta esile e curva che regge un piano solitamente decorato con un motivo a intreccio o comunque con un lavoro di tarsie sul top

Idea geniale del tavolo bordelaise è il laccare (cioè dipingere e da non confondere con decapare che significa portare il legno allo stato grezzo, togliendo le lucidature degli anni e, quindi, la patina) le gambe stesse del tavolo oppure il top, creando così un ensemble fra dipinto e legno trattato.

tavolo allungabile antico francese

Esempio di tavolo allungabile francese – Epoca Luigi Filippo

Tavoli allungabili svedesi

Recentemente abbiamo trattato anche tavoli allungabili a sfilo della fine dell’700 che arrivavano dalla SveziaRe Gustavo III di Svezia fu un Sovrano illuminato, il quale per patriottismo o forse per semplici manie di grandezza, tante energie e denaro profuse nel progresso culturale del suo Paese. 

E questo ovviamente anche nella creazione di nuovi elementi di arredo. Parliamo della fine del Settecento e gli ebanisti svedesi (senza nulla togliere loro per la purezza delle forme) forse a livello ingegneristico erano un po’ indietro rispetto alle altri parti d’Europa e idearono un tavolo con allunghe a sfilo.

Vi sono due fori per lato sotto il piano del tavolo (e quindi non visibili) in cui si inseriscono le allunghe dotate di zanche. Si infilano e si sfilano, per l’appunto.

A destra, esempio di tavolo svedese della fine dell’800 con laccatura originale.

tavolo allungabile antico svedese

Tavoli allungabili genovesi

Anche Genova, città che ha dato i natali, tra gli altri, a Cristoforo Colombo, Eugenio Montale e Laura Poggi, fondatrice del Rattopennugo, disse la sua riguardo i tavoli allungabili. E addirittura lo fece nel Seicento inventando i tavoli a cestello

Ormai introvabili quelli originali (in giro si figurano solo pallide imitazioni dell’800) il tavolo a cestello si presenta come tondo oppure ovale con un fusto centrale quadri o tripartito con gambe zoomorfe: insomma di gusto non proprio leggerino! Inoltre il gambo centrale é riccamente intagliato a creare scene o motivi botanici e ornamentali. Decisamente ingombrante, seppur maestoso.
Due persone (una per capo del tavolo) tirando, aprono il piano, rivelando così una struttura lignea capace di sorreggere le allunghe che vengono collocate sopra.

Da questo concetto di apertura (ma vi immaginate la maestria nel produrre un tavolo apribile senza orpelli tecnologici e industriali, facendo tutto, ma proprio tutto, a mano, persino il più minuscolo e invisibile chiodo?) gli ebanisti stranieri sempre pronti ad ammirare il lavoro altrui, studiarono il meccanismo di funzionamento e, insomma, lo copiarono.

Si trovano tavoli allungabili antichi che si aprono in questo modo praticamente in tutta Europa: si allarga il piano e s’inseriscono le allunghe, assi che, ognuna, aggiunge il posto per due commensali (ovviamente a discrezione del proprietario quante metterne: una, due, spesso sono nel numero di tre, ma abbiamo avuto anche tavoli che avevano la possibilità di inserire fino a cinque allunghe). E, se si decide di lasciare il tavolo senza allunghe, queste si possono benissimo custodire sotto a un letto o sopra un armadio, ad esempio.

La grande diffusione di questi tavoli “intelligenti” si ebbe nell’800, quando le gigantesche dimore nobiliari divennero più semplici e modeste case borghesi, i quali, mica volevano essere da meno del Lord o il Signore di turno e anche loro pretendevano una Scuola di ebanisteria che li servisse, ma tenendo ben presente come erano cambiate le dimensioni e l’architettura della Casa e, per di più, le usanze.

I ricevimenti si tenevano ancora ed era importante avere tavoli per ospitare tutti i commensali, ma si voleva anche tenere balli che richiedevano spazio, molto spazio. E piani d’appoggio, tanti piccoli piani d’appoggio. E quindi perché non chiudere il gigantesco tavolo allungabile che occupava praticamente tutta la sala da pranzo per far posto alle danze? Magari mettendolo in un angolo, utile agli ospiti per appoggiare i calici di champagne ormai vuoti.

Cena in piedi? Chiudi il tavolo e fai spazio

Nei primi ‘900, poi, l’America disse la sua e sdoganò, indignando gli europei più vecchia scuola, i buffet e le cene in piedi. E ancora più successo ebbe quindi il tavolo allungabile, apribile e chiudibile a seconda dell’esigenza.

Come si fa a sapere di che epoca è un tavolo allungabile antico?

Noi del Rattopennugo possiamo dirvi solo una regola che in linea di massima è corretta quasi sempre: se le allunghe sono custodite all’interno del piano del tavoloè almeno dei primi del ‘900. Se le allunghe sono esterne, il tavolo può essere più antico. Attenzione a quello che potrebbero dirvi alcuni perché tavoli allungabili antichi del Seicento sono rari, molto rari e quelli arrivati fino a nostri tempi, si contano sulle dita di una mano.

Cerchi un tavolo allungabile?

Rattopennugo propone tavoli allungabili solo con le proprie allunghe originali e nello stesso legno e, per di più, ne garantisce il funzionamento nello scorrimento e la solidità.

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